Considerato erroneamente un’epoca di travaglio, quello medievale è invece un periodo storico molto lungo e diversificato, che certamente inizia tragicamente con la disgregazione del mondo romano a causa delle invasioni barbariche. E tuttavia da quelle ceneri si sviluppano nuove culture e si assiste alla rinascita dell’economia europea, all’esplosione delle arti e anche alla fioritura di una vera e propria cultura di tipo culinario.
Lo scossone causato dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel IV secolo d.C. provoca una forte involuzione della società col conseguente abbandono delle colture di cereali, vite e uliveti. Tre secoli dopo gli Arabi si affacciano sul continente europeo con un carico di novità destinato a restare nella nostra cultura: sono loro a portare agrumi, zucchero e riso nella cucina nostrana.
Il risveglio culturale del Medioevo coincide col superamento dell’anno 1000: un’economia più stabile e una società maggiormente fiduciosa sono i fattori determinanti per una nuova ripresa della comunità. In poco tempo la produzione agricola migliora sensibilmente grazie alla rotazione delle coltivazioni, mentre l’alimentazione di base viene arricchita dalle uova, sia come piatto che come condimento, dalla carne di maiale (usata per i salumi), dal burro e dai formaggi.