Il XX secolo ha modificato la società in modo profondo, dando il via a quel processo di globalizzazione in cui siamo ancora immersi. L’introduzione degli elettrodomestici trasforma ufficialmente il cibo in un prodotto di consumo che può essere conservato al sicuro nel frigorifero e cotto al forno in pochi minuti.
L’invenzione e la diffusione delle automobili, degli aeroplani e dei transatlantici, causano un mutamento drastico che verrà parzialmente interrotto solo durante il tragico periodo della Seconda guerra mondiale.
Velocità è il paradigma che regola ogni aspetto di questa vita moderna e interconnessa: rapidità di viaggio, di trasporto delle merci e di consumo. Così gli alimenti iniziano a essere disponibili simultaneamente in più parti del mondo, annullando ogni differenza territoriale, rendendo l’esotico un concetto obsoleto.
Il lavoro sempre più frenetico, che ora assorbe anche il mondo femminile, finalmente emancipato da una concezione paternalista della società, comporta la necessità di consumare pasti quasi istantanei; nasce tutta una filiera della ristorazione dedicata al cibo cucinato immediatamente; carne di pollo e di bovino cotte sul momento si sostituiscono ai piatti di lunga preparazione, come la polenta e i legumi.
Per seguire il cambiamento delle abitudini alimentari, l’editoria del settore si adegua proponendo ricettari semplici e intuitivi. A partire dalla seconda metà del secolo, si inizia a parlare di benessere alimentare, con uno sguardo più accorto su aspetti come l’apporto calorico e dietetico, la presenza di ingredienti sani, la valorizzazione delle tradizioni regionali, l’utilizzo di modalità di cottura più salutari, come il vapore, il sottovuoto e il microonde.