La ripresa medievale è stata la base del Rinascimento, un’epoca segnata in partenza dal nome che le abbiamo dato: la rifioritura delle arti, iniziata in Italia, è straordinaria e coinvolge ogni aspetto della vita della società, anche quello alimentare. Poco a poco si sviluppano abitudini sempre più orientate allo sfarzo e alla novità; i grandi cuochi si trasferiscono a Parigi alla corte del Re di Francia, la nazione che da lì a poco diventerà fulcro del mondo occidentale.
Tornano in auge alimenti come lattuga, cetriolo, cavolo e piselli, altri vengono importati dalle Americhe appena scoperte da Colombo: patate, peperoni, fagioli e mais; da quest’ultimo in Italia si ottiene la polenta. In Francia il pomodoro viene utilizzato per preparare i condimenti della pasta.
Nel campo delle bevande, la scoperta più importante è quella di Dom Perignon, che nel 1688 inventa il metodo champenoise dando il via alla produzione dello Champagne. Inizia a diffondersi anche il caffè.
Nel 1800 assistiamo al boom dei cibi esotici come soia, arachidi, ananas e mango; tè e caffè diventano bevande consuetudinarie. Patata e barbabietola da zucchero entrano a far parte dell’alimentazione di base di tutto il mondo, mentre la nuova metodologia di pastorizzazione del latte inventata da Pasteur permette la diffusione su larga scala di un prodotto più sano.